La ristrutturazione, in un edificio residenziale degli anni ’60 a Pisa, non cambia radicalmente il sistema distributivo, ma propone un uso più attuale dello spazio, rispetto a quello della pianta originale di 50 anni fa. 

Il risultato è ottenuto grazie all’inserimento di un “blocco funzionale” che caratterizza tutto il progetto, e che è stato eseguito a misura, su disegno dell’architetto, per soddisfare sia la volontà estetica di un volume indipendente che si imponesse nello spazio giorno sia la necessità funzionale di contenere le attrezzature della cucina e gli spazi di servizio. 

L’appartamento aveva una suddivisione frammentata e angusta: un corridoio di distribuzione, una piccola cucina, il tinello, un salotto e una zona notte composta due camere da letto e un unico bagno fra le due. I committenti desideravano una casa che rispecchiasse il loro modo di vivere e di stare insieme: un ingresso senza diaframmi che accogliesse direttamente nella vita dei suoi abitanti; uno spazio soggiorno unico e luminoso nel quale si potesse interagire in ogni momento, un luogo dove il cucinare fosse parte della convivialità familiare e dell’ospitalità, al pari del conversare o del desinare.

L’intervento, dunque, si concentra principalmente sulla zona giorno eliminando i tavolati divisori e creando un unico grande spazio. Alle funzioni (soggiorno, pranzo e cucina) vengono dedicate aree di pertinenza e non stanze: gli spazi si susseguono senza soluzione di continuità, ben visibili fin dall’ingresso. Il corridoio, inutile spazio di distribuzione, scompare, lasciando lo sguardo del visitatore libero di esplorare.

La zona notte, a differenza di quella giorno, viene mantenuta molto simile all’esistente nell’impianto distributivo, perché la committenza sentiva l’esigenza di avere una parte della casa più dedicata all’intimità familiare.  Proprio per preservare questa zona “privata”, l’architetto sceglie di costruire il secondo bagno a servizio delle attività diurne, con accesso diretto dal soggiorno.

cucina
Fotografie di Fabio Candido

L’accostamento dei materiali, in accordo con un concept distributivo semplice e chiaro, è il frutto di una ricerca e di un dialogo tra la committenza e il progettista; nell’appartamento si ritrovano sempre tre soli colori: il legno, il grigio e il bianco. Il teak (sia il parquet in listelli di teak massello posato a correre, sia alcune parti dell’arredo fisso) fa da filo conduttore, con la sua calda tonalità, rendendo fluido il passaggio in tutti gli ambienti.

Il grigio viene usato per le zone di servizio: i pannelli di rivestimento del blocco cucina e marmo Bardiglio Imperiale vengono utilizzati per il top cucina. Il marmo Bianco Carrara è impiegato per l’isola, mentre i materiali ceramici e la resina li ritroviamo nei rivestimenti dei bagni.

Infine, il bianco dei muri e dei plafoni funge da luminoso colore di sfondo, sul quale la superficie del pavimento e l’arredo fisso risaltano come veri i protagonisti di tutta la casa. L’idea di uno spazio aperto ed eterogeneo conferisce a questo appartamento una forte identità ma, al tempo stesso, lascia la possibilità usarlo in molti modi, adattandosi al modo di vivere dei suoi abitanti, senza costringerli in ambienti preordinatamente dedicati.

Le piante del progetto

Scheda progetto
Progettisti 
Fabio Candido e Marco Sarri
Fotografie
Fabio Candido
Costi
5.200 Preparazione cantiere e demolizioni
27.000 Costruzioni
4.900 Impianto termico
2.000 Impianto di allarme
5.900 Impianto di condizionamento
9.100 Impianto idrosanitario
9.200 Impianto elettrico
14.000 Serramenti
19.700 Falegnameria
97.000 TOTALE
I permessi necessari

-Segnalazione certificata di inizio attività per opere straordinarie
-Tempi lavori: 5 mesi

 

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