Benessere e giusto comfort, in inverno e in estate, sono due esigenze fondamentali per vivere bene in casa. Ma come scegliere il giusto impianto di climatizzazione per ottenerle e, soprattutto, come non ritrovarsi con una bolletta energetica elevata?

Quale tipologia scegliere: vantaggi e svantaggi

Per orientarsi, il primo passo è valutare i pro e i contro delle diverse tipologie e scegliere anche in base alle pro- prie esigenze. La struttura dell’abitazione, il risparmio energetico, il tipo di riscaldamento desiderato – radiatori, a pavimento, ventilconvettori – e l’ecosostenibilità dell’impianto, la resa termica, la manutenzione: sono tutti aspetti da considerare. E per la scelta dell’impianto di climatizzazione? Elettrico o a gas, con distribuzione a pavimento, a soffitto o lungo il battiscopa, tutti a risparmio energetico.

Che si tratti di una nuova abitazione oppure di una sostituzione del vecchio impianto, è importante trovare la soluzione che meglio soddisfi la propria situazione.

I fattori principali da considerare sono la fonte energetica, il costo e la sua efficienza, ma anche le dimensioni dell’abitazione e le proprie abitudini. Ecco una breve guida sulle ultime proposte del mercato.

E per quanto riguarda i costi?

Installare un nuovo impianto di riscaldamento consente di risparmiare sulla bolletta, migliorare il comfort e rispettare l’ambiente. Fino al 31 Dicembre 2019, se si ristruttura la casa o ci si dota di un nuovo impianto di riscaldamento, è possibile usufruire – a seconda dell’impianto in- stallato – sia delle DETRAZIONI DEL 50% PER LA RISTRUTTURAZIONE, sia dell’Ecobonus 65% o 50% per la riqualificazione energetica (solo per al- cune tipologie), sia del nuovo

CONTO TERMICO 2019. Per quanto riguarda le detrazioni al 50% relative alla ristrutturazio- ne, tutte le tipologie possono usufruire di questo incentivo. Diverso invece il discorso della riqualificazione energetica. Rientrano infatti nel 65% le opere di efficientamento energetico come impianti geotermici, impianti ibridi e le caldaie a condensazione  (assemblati dal costruttore e che funzionano in abbinamento) ad alta efficienza pari alla classe A con l’installazione di sistemi di termoregolazione evoluti.

Usufruiscono, invece, del bonus 50% le opere di riqualificazione energetica come caldaie a condensazione in Classe A e quelle a biomassa. Oltre alle detrazioni fiscali esiste un altro tipo di incentivo di cui si può beneficiare, il Conto Termico a sostegno di interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica.

Per approfondire: Mix alternativi e ispirazioni green

Un impianto con più generatori alimentati da diverse fonti di energia? È possibile. Solitamente una fonte rinnovabile integrata da una combustibile fossile: pompa di calore e caldaia a condensazione è la combinazione più interessante. Sostituire una vecchia caldaia con un sistema ibrido consente di abbattere i costi di riscaldamento fino al 50%. Può essere allacciato direttamente all’impianto di riscaldamento esistente e non richiede alcuna opera pesante di ristrutturazione. Funziona in tre modalità: sola caldaia, sola pompa di calore o entrambe, grazie a una centralina che sceglie automaticamente quale dispositivo attivare in base alle condizioni esterne.

Una valida alternativa è rappresentata dalle caldaie a biomassa, che come combustibile utilizzano il pellet, la legna o il cippato. Non generano alcun tipo di scarico e offrono un ottimo potere calorifico con emissioni di CO2 inferiori a una caldaia a gasolio.

L’installazione di una caldaia a pellet, inoltre, non richiede cambiamenti all’impianto di riscaldamento in uso.

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