Una zona giorno ampia e luminosa, due camere da letto, due bagni e uno spazio di servizio. Questi, in sintesi, i desideri di una giovane coppia con figlio, intenzionata a ristrutturare un piccolo appartamento – 75 mq calpestabili – al secondo e ultimo piano di un piccolo edificio a ballatoio dei primi del ‘900 nel centro storico di Milano. Un intervento mediocre, negli anni ’80, lo aveva reso un bilocale buio, privo di spazi di servizio, con un ingresso-disimpegno sovradimensionato e inutilizzabile.
Ai progettisti è apparso subito chiaro che a nulla sarebbe servito rivedere completamente lo schema distributivo degli ambienti o ridefinirne i volumi.
La soluzione? Trasformare vincoli ed esigenze – rifare la struttura del tetto, limitare i carichi sul solaio di calpestio e razionalizzare ogni centimetro quadrato – in opportunità, puntando su un solo materiale: l’acciaio. Ovvero il solo materiale che, grazie alle sue caratteristiche, poteva assolvere contemporaneamente a funzioni strutturali, distributive e di arredo, garantendo anche una riduzione dei tempi di realizzazione, presupposto essenziale, considerata l’ubicazione dell’intervento.
La progettazione strutturale e quella architettonica si integrano, così, una nell’altra: la struttura in acciaio diventa elemento divisorio e di arredo e quest’ultimo assolve anche a funzioni strutturali. La presenza di un’intercapedine, nel sottotetto di pertinenza dell’unità immobiliare, ha consentito di lavorare sul volume aumentando la superficie esistente, attraverso la realizzazione di un soppalco che lascia filtrare la luce naturale nella zona sottostante, amplificando la percezione dello spazio disponibile.
L’involucro è stato integralmente svuotato e scoperchiato, si sono consolidate le murature portanti e il tetto è stato rifatto con una nuova struttura in acciaio, dimensionata in modo da sostenere sia il piano soppalco, sia i carichi degli elementi divisori e di arredo, anch’essi metallici, evitando che gravassero sul solaio di calpestio in legno. Visivamente, il soppalco sembra “galleggiare” nel vuoto e, per sottolineare questo aspetto, i progettisti l’hanno ricreato ad arte in tutto l’appartamento. Le murature portanti e i tavolati divisori sembrano staccati dal pavimento, grazie all’inserimento di un angolare a “L” in acciaio, che sul piano verticale fa da battuta all’intonaco a calce e su quello orizzontale al parquet in listoni di rovere, eliminando la necessità del battiscopa di finitura.
Il fulcro centrale della casa, dove convergono i collegamenti tra i diversi ambienti, resta, comunque, l’ampia area giorno, che si affaccia sia sul cortile interno sia sul fronte principale e, grazie alla doppia altezza, risulta luminosa e ariosa. Al soppalco, che ospita la camera padronale con cabina armadio, il secondo bagno e un ampio locale tecnico, si accede attraverso una scala in lamiera di acciaio delimitata – verso il soggiorno – da una parete, anch’essa di acciaio, che, nella parte alta, nasconde la capriata principale della struttura del tetto e, in quella bassa, diventa libreria.
A esclusione di tavoli, imbottiti e letti, tutti gli arredi sono integrati nella struttura in acciaio con la quale concorrono a definire lo schema distributivo degli spazi, separati e, al tempo stesso, comunicanti, essenziali ma ricchi di dettagli, apparentemente vuoti ma in realtà dotati di numerosi contenitori funzionali. In sintesi, la complessità dell’intervento è mascherata da un’immagine complessiva rigorosa e rarefatta, completata dai toni neutri delle finiture e dalle linee essenziali degli arredi realizzati su disegno.
Le piante del progetto
Scheda progetto
Progetto architettonico
M’Archingenio – Arch. Associati Bonfiglio & Gabrielli
Progetto strutturale
FV Progetti
Fotografie
Adriano Pecchio
Costi
38.500 Demolizioni
177.000 Costruzioni
215.500 TOTALE (I prezzi sono indicati in euro, escluse Iva e le forniture,
se non espressamente specificate)
I permessi necessari
-Dia (Dichiarazione Inizio Attività) per opere di manutenzione straordinaria.
-Denuncia di opere strutturali