Wielogłowy (Polonia) — Il 16 settembre 2025, nella sede centrale Wiśniowski, si è parlato di accessi domestici con uno sguardo concreto al presente e al futuro. La giornata ha intrecciato numeri di mercato, prove tecniche dal vivo e il tema caldo dell’integrazione digitale. Protagonista: il pacchetto antieffrazione RC2, pensato per alzare l’asticella della protezione nei portoni sezionali da garage e negli ingressi residenziali.

Furti in crescita: il contesto che spinge l’innovazione

Ad aprire i lavori è stato Andreas Schmidt (ift Rosenheim), con il talk “Europe’s burglary challenge”. Dopo il minimo del 2021, i furti con scasso nell’UE hanno ripreso a salire: +4,2% nel 2023 sul 2022 e +23,5% rispetto al picco minimo del 2021. Una dinamica che alimenta la percezione di rischio: secondo Eurostat, 1 cittadino su 10 segnala problemi di criminalità o vandalismo nel proprio quartiere.
Focus Italia: l’ultima analisi Censis 2024 indica che il 48% degli italiani teme soprattutto il furto in abitazione. Le statistiche mettono in evidenza province come Pisa (48,1 furti/10.000 residenti) e Firenze (43,3), mentre Trieste registra un’impennata del +57,5%.

Andreas Schmidt (ift Rosenheim)

Dal palco al banco prova: RC2 resiste oltre 3 minuti

Nell’area EXPO, Jakub Lesniak (product training manager) ha guidato una dimostrazione pratica: un tentativo di effrazione su un portone sezionale equipaggiato con RC2. L’esito? In linea con la certificazione ift Rosenheim, la barriera ha retto più di tre minuti. Un dato che pesa: il 90% dei ladri rinuncia se non entra entro i primi due minuti.
RC2 non è un singolo “pezzo forte”, ma un sistema:

  • bloccaggi multipunto,
  • protezioni anti-sollevamento,
  • cerniere rinforzate,
  • cavi in acciaio ad alta resistenza.
Componenti coordinati per trasformare il tempo in un alleato della sicurezza.
Jakub Lesniak (product training manager)

L’intelligenza che semplifica: CONNECTED è nativo

La protezione non è solo meccanica. Wiesław Noga (product manager automazione) ha presentato CONNECTED, l’ecosistema smart che rende il portone nativamente connesso — senza moduli o gateway extra.
Onboarding in tre step: QR code → app → configurazione. Lo smartphone diventa la chiave per gestire garage, cancello, portoncino e altri accessi. Tra le funzioni più utili:

  • accessi temporizzati (collaboratori domestici, ospiti, affitti brevi);
  • microventilazione con inclinazione del pannello superiore per ricambio d’aria in sicurezza;
  • log eventi e notifiche push in caso di aperture anomale.
Il tutto si inserisce in un mercato smart home italiano in espansione, con stime di crescita fino a 4,14 miliardi di dollari entro il 2030.
Wiesław Noga (product manager automazione)

Dentro la fabbrica: automazione spinta, qualità costante

La visita agli impianti ha mostrato una Industria 4.0 matura: oltre 2.200 dipendenti, capacità produttiva >500 unità/giorno, linee fortemente automatizzate per standard qualitativi ripetibili.
Una traiettoria iniziata nel 1989 con Andrzej Wiśniowski e il primo portone automatico costruito in un garage. Oggi il marchio esporta in 35 Paesi, con installazioni particolari come quelle alla stazione polare di Spitsbergen, progettate per resistere persino agli orsi polari.

“AI can’t replace You”: la tecnologia resta un mezzo

In chiusura, il power speech di Roman Kawszynski ha riportato al centro la componente umana: intuito, creatività e visione come differenziale competitivo in un contesto dominato dagli algoritmi. Un messaggio coerente con l’impostazione Wiśniowski: automatizzare dove conviene, ma progettare a partire dalle persone.

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