Da anni i diversi tipi di porte da interno hanno cessato di essere solo elementi di separazione dei vari ambienti di casa, diventando sempre più protagoniste dello stile dell’abitazione

Un tempo si pensava alle porte quando la casa era finita. Ricordiamo tutti l’edilizia degli anni ‘60 in cui erano previste solo porte cieche o a vetri, prive di varietà di meccanismi e di estetica. Si erano dimenticate le porte delle case nobiliari di un tempo, vere opere d’arte. Oggi non è più così: a poco a poco ci si è resi conto che i diversi tipi di porte degli interni, ben lungi da essere solo elementi di separazione, sono fondamentali elementi dell’arredo. Basti pensare che la prima cosa che si vede entrando in una stanza, e l’ultima quando si esce, è proprio la porta.

Oggi i tipi di porte interne assumono un ruolo decisivo: possono non essere tutte uguali, alcune di esse introducono in ambienti importanti e vengono messe in evidenza, altre consentono l’accesso a locali di servizio o di secondaria importanza e si preferisce perciò mimetizzarle con le pareti. Alle qualità funzionali delle porte, per secoli considerate preponderanti, si sono aggiunte rilevanti valenze estetiche e il risultato di questa evoluzione si è tradotto in una produzione molto ampia e diversificata sia in termini tecnici sia estetici e qualitativi. Apprestandosi a una ristrutturazione è necessario investire un po’ di tempo nella conoscenza e valutazione delle diverse soluzioni disponibili, a cominciare dalle misure e dagli elementi standard per capire meglio il mondo delle porte e operare scelte consapevoli.

Scegliere tra i tipi di porte: cosa valutare

Ogni porta da interno è obbligatoriamente corredata da una scheda tecnica che contiene informazioni relative ai materiali utilizzati, eventuale presenza di sostanze nocive per la salute, istruzioni per l’installazione e la manutenzione della porta. È importante studiare bene la scheda tecnica prima dell’acquisto oltre a informarsi sulla garanzia, che deve essere di almeno 2 anni e sugli standard qualitativi dei prodotti di quella particolare azienda produttrice: questi ultimi riguardano i movimenti, le deformazioni, la resistenza agli urti e all’usura delle porte stesse, oltre che al grado di usura dei componenti metallici.

Le misure minime e massime delle porte interne, fondamentali in fase di progettazione o ristrutturazione, sono dettate da precise norme. In passato queste facevano distinzione tra porte interne e d’ingresso (larghezza 80 cm), porte di locali di servizio (70 cm) e porte scorrevoli di per cabine armadio (60 cm). Oggi non viene più fatta questa distinzione, ma viene indicata la misura minima della luce netta che non deve essere inferiore a 75 cm (D. M. 14 giugno 1989 n. 236). Le misure standard per le porte d’interno sono di 80×210 cm, al netto delle misure del telaio, che, mediamente, si colloca sui 4 cm per ogni lato e sulla traversa superiore.

I materiali che costituiscono le porte

Le porte possono essere realizzate con vari materiali e con numerosi mix di essi. Il legno massello rappresenta il materiale più nobile, elegante e durevole. A esso si affianca il listellare che viene rifinito con pannelli di compensato o di MDF o con impiallacciature di legno pregiato. Molte sono le versioni di porte la cui composizione imita il legno: tra queste vi sono il laminato e il laminatino. Il primo è realizzato con resine melamminiche o fenoliche e applicato su una struttura portante in derivati di legno, è resistente, inalterabile e facilmente lavabile. Il secondo riproduce in maniera particolarmente realistica le venature del legno, ma essendo piuttosto delicato viene rivestito con materiali plastici protettivi.

I tipi di porte più economici sono realizzati in tamburato. Si tratta di un telaio in massello il cui volume interno è occupato da una struttura alveolare a nido d’ape in cartone robusto; le due facce della porta sono realizzate con pannelli in compensato, MDF, laminato. Le porte in tamburato sono leggere e indeformabili nel tempo. La porta può anche essere totalmente o parzialmente in vetro che deve essere temperato o stratificato (se costituisce tutto lo specchio della porta o se è inserito a un’altezza superiore a 1 metro) che ha una resistenza cinque volte maggiore a quella di un vetro normale e in caso di rottura si spezza in piccoli frammenti che non tagliano. Infine un materiale molto impiegato è l’alluminio, resistente ai graffi e alla corrosione, verniciato e protetto, risulta duttile e leggero. Viene spesso utilizzato per telai, cornici e vari tipi di inserto strutturale o estetico.

Le finiture delle porte

Le finiture disponibili sono estremamente varie sia in funzione del materiale che costituisce la porta sia in relazione alle esigenze estetiche e di arredamento che vengono esplicitate al produttore. La finitura classica delle ante in massello e quelle impiallacciate in essenze di qualità è la verniciatura conseguente al trattamento con mordenti di varia tonalità, che valorizza la venatura e l’aspetto del legno massello.

A questa si affianca la laccatura. Negli anni scorsi andata un po’ fuori moda, ora torna alla ribalta grazie alle nuove tendenze dell’arredamento di gusto moderno o contemporaneo. La laccatura è effettuata con l’applicazione di più strati di pittura opaca o brillante in diversissimi colori, sfumature e tonalità. La laccatura rende la porta impermeabile e molto facile da pulire. Le decorazioni incise sull’anta rappresentano un’ulteriore elaborazione che dona alla porta un particolare rilievo estetico. Una tecnica ampiamente utilizzata è la pantografatura a incisione. Con uno speciale strumento (pantografo) si modellano a bassorilievo i profili delle diverse linee decorative scelte, sia geometriche sia di varia grafica, che saranno poi esaltati in modo particolare dalla luce nei diversi ambienti della casa.

Principali tipi di porte

Porta a battente

Si tratta della versione più classica: può svilupparsi su una o due ante, cieche o con inserto in vetro o tutte in vetro. L’apertura può essere sinistrorsa o destrorsa. Sono anche disponibili porte “reversibili” che consentono di determinare il senso di apertura all’atto della posa in opera. La loro struttura è piuttosto semplice: partendo dalla muratura si trova il controtelaio, solitamente in abete, fissato stabilmente con zanche metalliche all’apertura nella parete. Su questo viene applicato il telaio della porta che riceve anche i sistemi di apertura (cerniere o altro). A questi è collegata l’anta vera e propria, quella che normalmente definiamo “porta”.

Tutto intorno al telaio, da una parte e dall’altra della porta, sono installati i coprifilo il cui compito è quello di nascondere il collegamento tra telaio e controtelaio, creando nel contempo una cornice di raccordo tra porta e parete. Sull’anta sono inseriti gli elementi di sospensione e rotazione (che si collegano a quelli montati sul telaio), la maniglia e la serratura che si impegna in una sede aperta nel telaio e rivestita da una piastra metallica. I tipi di porte a battente sono anche dotate di guarnizioni in gomma o PVC, inserite a pressione in apposite sedi fresate per ammortizzare gli urti provocati dall’impatto dell’anta sul telaio, forniscono insonorizzazione e contribuiscono a mantenere la temperatura negli ambienti, impedendo inoltre il passaggio delle polveri. Tra le porte a battente vi sono quelle “filomuro”.

Nelle ristrutturazioni capita spesso di dover installare porte su pareti irregolari con intonacature mal eseguite, o con pareti spesse oltre lo standard. Queste situazioni creano seri problemi all’installazione dei telai delle porte. Per ovviare al problema vengono prodotti i “telai telescopici” che possono essere allargati e ristretti a seconda delle esigenze. Il profilo della battuta della porta è fisso e funge da telaio, mentre il profilo “telescopico” scorre all’interno del telaio stesso, consentendo così l’adattamento a pareti di spessore variabile dai 10 ai 14 cm nelle misure standard. Per i muri inferiori a 10 cm invece è possibile sezionare la parte frontale dello stipite. Per spessori maggiori si possono utilizzare appositi stipiti in compensato. L’assemblaggio viene realizzato senza viti a vista e senza interventi di falegnameria. Il telaio e l’anta possono essere acquistati separatamente, quindi combinati con colori e materiali differenti.

Porta scorrevole

Questi tipi di porte consentono di sfruttare al massimo lo spazio: invece di ruotare scorre lateralmente grazie a speciali carrelli che viaggiano su binari installati sulla traversa. Può essere a scorrimento interno o esterno. Nel primo tipo l’anta scompare all’interno di un controtelaio cavo incassato nella parete (guscio). L’installazione di queste porte comporta lavori murari abbastanza complessi in quanto bisogna abbattere una porzione di parete (se si tratta di muri portanti bisogna verificare che questo sia possibile) per inserire il guscio metallico che verrà poi rifinito nuovamente con intonaco o rivestito con cartongesso. Vi sono porte scorrevoli a due ante contrapposte, che si aprono su due lati, oppure, se lo spessore della parete lo consente, si può inserire un controtelaio che contenga entrambe le ante di accesso a due stanze adiacenti.

Nel secondo tipo i binari sono applicati sull’esterno della parete e la porta scorre lateralmente posizionandosi all’esterno di questa. Per questo vengono denominate porte “esterno muro”. Le porte scorrevoli esterno muro si possono installare senza modificare la parete: l’importante è lasciare libera una porzione di questa larga quanto l’anta, nel lato in cui si aprirà la porta, per consentirne lo scorrimento.

Progettate per le nuove costruzioni, le porte scorrevoli in vetro Eclisse sono ideali anche per una ristrutturazione. Uno dei primi quesiti da porsi è proprio quello di scegliere tra porte scorrevoli in vetro con decori oppure senza decori. Senza decori può essere trasparente, satinata, fumé oppure extrachiara. Tra le alternative di porte in vetro con decori, Eclisse propone quattro linee di prodotti: Aree, Flores, Colors e Opere. Per realizzare i decori, le tecniche più utilizzate sono quelle della sabbiatura oppure l’applicazione di vetrofusioni. Visivamente “leggere”, queste porte in vetro lasciano passare la luce naturale e garantiscono un impatto visivo armonioso offrendo, in più, maggiore luminosità. Eclisse

Porta a libro

Tra i diversi tipi di porte si impiega questa soluzione quando l’anta della porta battente non ha sufficiente spazio per l’apertura. È dotata di controtelaio, telaio e coprifili come quella con anta battente, ma si compone di due o più pannelli incernierati tra loro che si sovrappongono durante l’apertura, riducendo l’ingombro a circa la metà di una porta con anta battente. Anche in questa soluzione il senso di apertura può essere destro o sinistro.

Non sempre è possibile disporre di ambienti ampi, soprattutto nelle abitazioni moderne che presentano stanze piccole o mini ripostigli. In questi casi è possibile guadagnare spazio grazie alla porta a libro Modello 1B, versione Mix, laccata bianca che può rivelarsi la soluzione vincente. Grazie a un taglio sul pannello l’anta può infatti ripiegarsi su di sé determinando una riduzione decisiva dell’ingombro. Questo sistema rende la porta a libro ideale in quelle situazioni in cui non si possano montare binari per porte scorrevoli esterno muro oppure cassonetti per le scorrevoli interno muro. Vasta è la gamma di materiali per le porte a libro tra cui poter scegliere: legno, laccate in vetro, laminato. Garofoli

Porte rototraslanti

Potrebbe essere considerata come l’unione di una porta a bilico con una a libro. In questa particolare versione l’anta gira su se stessa come fa il modello a bilico, ma poi è in grado di traslare, a spinta, verso uno dei due montanti, grazie a una coppia di bracci mobili applicati sotto e sopra l’anta stessa. In questo modo si riduce in modo rilevante (del 50%) l’ingombro che presenterebbe la medesima porta se fosse a battente e si apre totalmente la luce del varco a differenza di quello che avviene con il tipo a bilico.

L’apertura a spinta funziona nel medesimo modo su entrambi i lati, per cui è possibile entrare o uscire da un locale solo spingendo l’anta e mai tirando, come avviene con le porte tradizionali a battente. Per questo motivo la porta rototraslante rappresenta una soluzione ottimale per le persone con difficoltà motorie o in sedia a rotelle, perché ne agevola il transito anche in spazi limitati e aprendosi sempre a spinta è di più semplice utilizzo. Le rototraslanti possono essere installate senza problemi sia su pareti in muratura sia su pareti in cartongesso ed esteticamente si presentano come normali porte.

Le porte che montano il sistema rototraslante Ergon® Living riducono del 50% l’area di ingombro dell’anta in fase di apertura e chiusura, per un notevole guadagno di spazio. Con questo sistema è possibile realizzare anche porte a doppia anta contrapposta oppure porte con ante rotoraslanti accoppiate, sfruttando i vantaggi dell’apertura anche su accessi molto ampi. Celegon

Porte a bilico

Si tratta di una soluzione originariamente pensata per i luoghi pubblici, come locali o ristoranti. Il suo sistema di apertura è costituito da una coppia di perni a scomparsa (uno in alto e uno in basso) che consentono di far ruotare l’anta (anche di rilevanti dimensioni) su se stessa, limitandone l’ingombro. La porta a bilico, quindi, rappresenta l’ideale scelta quando si devono risolvere problemi di spazio. È anche utile quando si desidera suddividere gli ambienti in modo meno definitivo. Spesso è adottata se si vogliono misure oversize con altezza fino al soffitto e sviluppo extra large.

Anche queste porte, come quelle più tradizionali, sono prodotte in diversi materiali come vetro, legno, laminato e altro per adeguarsi a stili diversi alle varie tipologie di finiture degli interni. Vi sono anche le versioni tinteggiabili nella medesima tonalità delle pareti per ottenere particolari effetti personalizzati. Questo si ottiene soprattutto con le porte a bilico filomuro che non hanno cornice e coprifili. L’anta, pur di grandi dimensioni, è perfettamente complanare alla parete in cui è inserita e può essere mimetizzata senza difficoltà.

L’anta a bilico complanare Compass 55 ha uno spessore di 55 mm ed è in legno a struttura tamburata, in versione con battuta o senza. È completa di serratura magnetica, sistemi di regolazione con perni di fissaggio e guarnizioni di battuta antirumore. Il telaio è preassemblato in alluminio anodizzato, da montare senza falso telaio. Lualdi

Porte filomuro

Come indica il nome, questa porta è a filo del muro, nel senso che non ha cornice e sembra la prosecuzione del muro stesso. è a battente o a bilico e viene utilizzata sempre più frequentemente per vari motivi.

  • Minimizzarne la visibilità. L’accesso a vani di servizio viene reso meno percepibile e si possono “nascondere” allo sguardo spazi della nostra abitazione che non si desidera mostrare.
  • Integrazione con la parete. Le porte filomuro offrono un piacevole impatto visivo in quanto non interrompono la continuità della parete. Questa caratteristica è particolarmente interessante su pareti con disegni, carte da parati o finiture particolari.
  • Contiguità. Le porte filomuro permettono di collegare ambienti contigui, offrendo una particolare continuità volumetrica e una maggiore luminosità.
  • Risparmio spazio. Si tratta di uno dei vantaggi più importanti: secondo alcuni calcoli si guadagna l’8% di area in più rispetto alle soluzioni classiche.
  • Versatilità. Queste porte si adattano a una grande varietà di decorazioni: possono essere tinteggiate come la parete al fine di ottenere un accentuato effetto “scomparsa” della porta stessa. Possono essere rivestite con carta da parati, oppure trattate con una delle numerose finiture (stucchi a spatola, materici ecc) per pareti.

Tra i tipi di porte filomuro riscuotono molto interesse quelle a tutta altezza che occupano tutta l’estensione verticale della parete, da pavimento a soffitto. La loro altezza fa sì che, in apertura, due ambienti prima totalmente separati diventino assolutamente connessi dal vista visivo e funzionale, fino a far apparire un ambiente unico e il locale complessivo diventa più grande.

Un nuovo sistema di apertura brevettato è rappresentato da Biverso con cerniere a bilico e reversibilità: la porta è installabile e apribile indifferentemente a tirare o a spingere. Il telaio è universale: può essere installato sia su pareti in cartongesso sia in muratura e posizionato in qualsiasi punto all’interno del vano muro. La doppia guarnizione e la serratura magnetica trattengono la porta in battuta. Si integra a Biverso il Battiscopa Filomuro, una nuova tipologia d’installazione, realizzabile grazie a un profilo in alluminio, disponibile per muratura e per cartongesso consente d’incassare nella parete il battiscopa liscio, per spazi in totale armonia estetica. L’assoluta planarità assicura inoltre igiene e facilità di pulizia. Garofoli

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