La ridistribuzione a favore dell’illuminazione naturale e l’inserimento di strutture mobili che racchiudono diverse funzioni ha amplificato la sfruttabilità di un monolocale di 30 mq che si trasforma in base alle esigenze del momento

L’incarico di trasformare questo piccolo alloggio di 29,5 metri quadrati per farne uso ricettivo, orientato alla locazione in una zona di Milano a connotazione fortemente turistica, ha stimolato i progettisti a cogliere la sfida di offrire agli ospiti lo spazio che serve loro, in ogni momento e in ogni situazione del soggiorno. Partendo dall’assunto che non tutti gli ambienti si usano contemporaneamente e che la maggioranza delle attività domestiche avviene secondo successioni abbastanza ordinate, è stata progettata una casa che cambia magicamente forma, a seconda delle ore del giorno e delle necessità.

Ciò che permette la magia sono le armadiature, che possono essere fisse o mobili. Le fisse accolgono spazi di servizio quali ripostiglio, lavanderia, cucina e bagno, quelle mobili racchiudono tutte le altre funzioni. Per poter disporre del necessario spazio di manovra delle strutture mobili, in fase di ristrutturazione sono state spostate le posizioni del bagno e della cucina, ottenendo la più ampia superficie libera possibile. Nell’ambito di questo open space si spostano le strutture mobili determinando, volta per volta, specifiche aree funzionali che corrispondono ovviamente alla progressione quotidiana delle necessità, ma sanno dare risposta concreta anche agli eventi speciali come le serate con amici e gli inviti a pranzo. Le strutture mobili hanno connotazione funzionale, ma la scelta di quanto spazio sia messo a disposizione di quella funzione è soggettiva; nel fare la prima colazione, pranzare, lavorare al PC o rilassarsi dopo una giornata di visita alla città l’ospite si trova sempre a proprio agio.

Tutto ha uno scopo preciso

L’atmosfera interna è caratterizzata dall’unità stilistica degli elementi di arredo fisso, capaci però di includere funzioni anche molto diverse. Domina il bianco, che riflette la luce naturale proveniente dall’esterno, il legno del pavimento, dei mobili e il beige delle superfici piastrellate. Gli arredi rappresentano anche i limiti dello spazio, oltre a essere contenitori di utensili ed elementi funzionali. La strategia di progetto mira a risolvere le questioni tecniche, funzionali ed ergonomiche, con una logica inclusiva all’interno degli elementi di arredo fissi e mobili.

La cucina e il bagno hanno una collocazione fissa per la presenza di impianti idraulici. Le uniche demolizioni, nel corso della ristrutturazione, sono state fatte per ricollocare questi locali e ottenere uno spazio libero non frazionato.

Non solo spostamenti

La movimentazione non riguarda soltanto la struttura mobile con funzione di libreria, studio e armadio, ma anche il ribaltamento del letto matrimoniale, nell’ambito della sua struttura fissa, che consente di liberare con una mossa un’ampia superficie a terra. In questo modo, è evidente la possibilità di dedicare a un preciso momento della giornata lo spazio che l’attività richiede, volta per volta, ospite per ospite. Si troverà a suo agio sia il viaggiatore che torna a casa solo la sera per dormire, sia chi è in città per motivi di lavoro oppure per un evento e ha bisogno di usufruirne ampiamente anche durante il giorno.

ARCHITETTURA: PLANAIR®, Cesare Galligani
COLLABORATORI: Danilo Monzani, Fulvio Giannotti, Andrea Zammataro
FOTOGRAFIE: Luca Broglia

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