Una piccola abitazione, frutto di una ristrutturazione appartamento a Milano, è stata progettata direttamente dai proprietari che, per evitare di sovrapporsi nelle scelte, hanno deciso di separare i ruoli e trattarsi vicendevolmente come clienti
Due professionisti che entrano in gioco in tempi diversi all’interno di un progetto, seppur con mansioni complementari, e un piccolo appartamento da riorganizzare completamente (per se stessi, non per altri), con l’esigenza di prevedere una seconda camera nei 70 m² a disposizione. In questa ristrutturazione appartamento Milano, il rischio che il coinvolgimento personale porti l’uno a tentare di far prevalere le proprie visioni sull’altro, tanto più confrontandosi con uno spazio misurato, è dietro l’angolo. meglio stabilire da subito una linea di confine: arrivo fin qui, poi prosegui tu.
L’appartamento in questione è inserito in un condominio degli anni ’50 in zona Sempione e la distribuzione di partenza lo faceva apparire ancora più piccolo: bagno in posizione centrale, camere grandi e zona giorno piccola. Grazie al regolamento edilizio di Milano, che permette di realizzare cieco anche l’unico bagno, in un alloggio al di sotto di 70 m2, quello preesistente è stato eliminato per ampliare la zona giorno, ricavando il nuovo in uno spazio sottratto a una delle camere.
Con lo stesso criterio, nell’altra camera è stata ricavata una cabina armadio. Si è cercato, inoltre, di sfruttare al meglio le nicchie, già esistenti o risultanti dalle nuove suddivisioni, mitigare la presenza delle porte all’interno delle superfici, affidarsi a mobili realizzati su misura per l’allestimento degli spazi, scegliere con cura materiali che trasmettessero calore, porre attenzione ai dettagli.
Le tende di tutte le finestre sono in lino con taglio lasciato al vivo; pochi gli arredi, ma molti i complementi di design disseminati per casa, tra cui le lampade Taraxacum di Achille Castiglioni per Flos sul tavolo da pranzo, Tizio di Richard Sapper per Artemide, Tizio Caio Sempronio di Poltronova ai lati del letto, oltre a vari accessori di Seletti wears Toiletpaper.
All’inizio era stata accarezzata l’idea di un pavimento in resina, ma per accorciare i tempi è stato scelto di posare lastre ceramiche da 120×70 cm a effetto Ceppo di Grè di Marazzi. L’elemento attorno al quale ruota tutto il progetto è la parete attrezzata a libreria che ingloba, attraverso una nicchia che crea profondità, la porta di accesso alla zona notte.
Per realizzarla, la scelta del legno è ricaduta sul multistrato fenolico di okumé, un legno africano che, appartenendo alla famiglia dei moganoidi, si presenta con un colore rosato cangiante, tanto piacevole da non richiedere ulteriori trattamenti. I fori realizzati negli angoli delle ante ne permettono l’apertura senza interferire con l’aspetto del legno.
La forma ovale del tavolo laccato in due colori, anch’esso su disegno, richiama la forma ad arco della porta integrata nella parete attrezzata; attorno a esso le sedie di Kartell e gli sgabelli verde salvia di Martino Gamper.
Cucina
La cucina è stata spostata in posizione opposta a quella dello stato di fatto per averla più completa, ma anche perché la nicchia permette di nasconderla quando arrivano ospiti: anche questa è realizzata su disegno con pensili a doppia profondità con sistema push-pull, in fenix nei colori tortora e un grigio caldo.
Per nascondere la cucina è stato utilizzato il complemento d’arredo dell’azienda Dooor, una porta tessile in materiale pvc che si apre in ogni direzione e si chiude attraverso potenti calamite. Il colore rosato si addice perfettamente al contesto, dove l’unica nota più accesa è rappresentata dal divano in tessuto.
Nell’ottica di sfruttare al meglio ogni rientranza, quella a lato della cucina è stata chiusa nella parte superiore e inferiore, ottenendo in quest’ultima ulteriori vani contenitivi chiusi da ante a filo; nella parte centrale a giorno, rivestita anch’essa in multistrato okumé, ha trovato posto lo schermo TV, uno dei due pannelli verticali è in realtà un’anta che nasconde i contatori. Le cornici a soffitto e i rosoni centrali, in ogni stanza diversi, sono tutti in gesso e realizzati da maestranze milanesi.
Zona notte
Il disimpegno della zona notte è l’unica parte della casa controsoffittata, per nascondere un ripostiglio in quota e il distributore dell’aria condizionata. Il blu acceso che fa eco al divano “inghiotte” le porte rasomuro realizzate artigianalmente; per l’apertura e la chiusura della porta ad arco è stata realizzata un’asola verticale.
Nelle camere è stato posato un parquet prefinito con venatura color oro; per ottenere un effetto “tappeto”, l’area occupata dal letto è stata delimitata con profili in ottone, oltre i quali i listelli cambiano orditura. Gli stessi profili sono stati utilizzati per il raccordo con le lastre di grès.
Nella camera matrimoniale i listelli di legno risalgono la parete dietro il letto creando un’atmosfera nautica, tutte le pareti della cabina armadio sono interamente specchiate per dilatare lo spazio. Nella cameretta un’intera parete è occupata da un guardaroba realizzato su misura, mentre quelle dietro e a lato del letto sono rivestite con una carta da parati disegnata ad hoc.
In entrambe le camere, le pareti oblique sono state raddrizzate sovrapponendo una struttura che da pavimento sale fino a 100 cm dando origine a un ripiano che, almeno nella porzione di maggiore profondità, può essere sfruttato per appoggiarvi libri o altri oggetti,
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Ristrutturazione appartamento Milano | Ciascuno è maestro nelle proprie arti
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