Edificio salubre

Garbelotto: scacco matto alla formaldeide

L’aria nelle nostre case può esser addirittura più inquinata di quella esterna per molti fattori: i prodotti che utilizziamo durante le attività domestiche, perfino la nostra stessa respirazione, che produce anidride carbonica, ne peggiorano la qualità se non si attua un ricambio d’aria adeguato. Ma non basta: spesso sono i materiali che ci circondano a rilasciare nell’aria sostanze inquinanti e lo fanno costantemente durante il loro ciclo di vita, perciò prima di acquistare rivestimenti, mobili e accessori tessili per casa è bene informarsi sulla loro composizione e verificare che siano certificati come “sani”.
Una tra le sostanze tossiche che più facilmente abbiamo in casa senza rendercene conto è la formaldeide: la si trova nei legni pressati, nei materiali da costruzione, nei tessuti stampati, nelle carte da parati, potenzialmente è dappertutto. L’importante, affinché non causi danni alla salute nel lungo periodo, è che la concentrazione di questa sostanza rimanga al di sotto di certi limiti, scegliendo materiali certificati a basso contenuto di formaldeide.
Prendiamo per esempio i prodotti in legno: vengono classificati in base all’emissione di formaldeide e secondo alcuni parametri che seguono le norme tecniche delineate per questo settore (UNI EN 13986). I prodotti in legno, come le doghe del parquet, devono essere classificati E1, con quantità massime di 0,1 ppm (parti per milione) di formaldeide, limite raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per gli interni.

Dai test effettuati nel luglio di quest’anno presso il CATAS (l’istituto italiano per la certificazione nel legno e arredo) su tutti i pavimenti in legno di Parchettificio Garbelotto, la formaldeide è presente in 0,005 ppm, un valore 20 volte inferiore al limite raccomandato.
Il risultato ottenuto dalle prove del CATAS è importante anche in relazione al nuovo test applicato in Germania (Metodo BAnz AT 26.11.2018 B2), ben più restrittivo rispetto a quello richiesto dalla UNI-EN 717-2, dove il valore ppm dei pavimenti in legno Garbelotto risulta 10 volte inferiore e perciò li rende assolutamente sicuri.
Questa certificazione va eseguita periodicamente e permette di garantire su tutti i prodotti il massimo rispetto per la natura e per la salute: correttezza, sicurezza e qualità sono al primo posto per l’azienda trevigiana e i continui test su tutti i pavimenti confermano la grande affidabilità e trasparenza d’informazione, per un vivere più sano e responsabile.

I PARAMETRI CHE DEFINISCONO LA CLASSE E1

  • Emissioni minori o uguali al valore 0,124 mg/m3 aria, misurate con il metodo UNI EN 717-1 (ovvero il metodo della camera);
  • Pannelli grezzi di MDF o di OSB con un contenuto di formaldeide minore o uguale a 8 mg/100 g di pannello essiccato in forno, misurato con il metodo UNI EN 120 (ovvero il metodo del perforatore). Gli altri tipi di doghe di parquet, compresi quelli verniciati, nobilitati o placcati, devono presentare emissioni minori o uguali a 3,5 mg/m2 h, misurati con il metodo UNI EN 717-2 (ovvero il metodo della gas-analisi).

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