Colori pareti moderni ed effetti pittura ricercati ci consentono di rinnovare le pareti di casa in semplicità. Si tratta comunque di un lavoro che richiede un minimo di conoscenza sui materiali, sugli attrezzi e sulle tecniche di applicazione per imbiancare la casa

Tra i tanti lavori di manu­tenzione di cui necessita periodicamente la nostra casa, la tinteggiatura di pareti e soffitti è l’operazione che meglio permette, con un’attrezzatura davvero modesta, di risparmiare cifre considerevoli: al di là della scelta dei colori pareti, si tratta solo di partire col piede giusto, imparando da un lato a distri­carsi tra la grande varietà di prodotti che il mercato propone ed adottando, dall’altro, semplici ma importanti accorgimenti dettati dall’esperienza dei professioni­sti e dal nostro buon senso.

La mazzetta colori può aiutare nella scelta e negli abbinamenti

Come pitturare casa: i primi consigli

Il primo problema da affrontare, anche se ci trovia­mo tra le rassicuranti pareti domestiche, è quello della sicurezza: per trattare le zone più alte evitiamo di utilizzare scale traballanti o poco effi­cienti, ma prevediamo ad esempio l’acquisto di un tra­battello che, in piccolo, riproduce forma e funzioni dei ponteggi usati in edilizia. I trabattelli più diffusi sul mercato, tra l’altro, sono smontabili o pieghevoli e, in posizione di riposo, occupa­no uno spazio davvero mode­sto; in opera, invece, ci offrono una comoda piat­taforma sulla quale muover­ci, una ringhiera di protezio­ne, ruote per agevolare lo spostamento: tutta una serie di vantaggi, insomma, per una spesa che supera di poco i 100 euro.

Lavorare in sicurezza, poi, significa anche tener conto del potenziale pericolo rappresentato dall’impianto elet­trico: rimuoviamo pure il lampadario per dipin­gere il soffitto, ma ricordia­moci di staccare l’interrutto­re generale e di isolare per bene i fili rimasti scoperti.

Per quanto riguarda l’im­biancatura vera e propria, infine, teniamo sempre pre­sente che un lavoro ben fatto non si limita a stendere una o più mani di idropittura sulle superfici, ma che serve un’attenta analisi della situa­zione di partenza per realiz­zare un vero e proprio ciclo di operazioni che devono seguire un ordine ben preci­so. Evitiamo soprattutto gli interventi approssimativi e, se la pittura per interni precedente tende a scrostarsi in parecchi punti, rimuoviamola completamen­te. I muri trattati con tipi di pittura di modesta qualità si ripuli­scono facilmente stendendo sulla superficie acqua tiepi­da, ma aiuta molto l’aggiunta di un buon prodotto distac­cante. Fori, crepe ed imperfe­zioni vanno ovviamente stuc­cati e rifiniti.

Preparare il muro prima della pittura pareti

Imbiancare le pareti è un’operazione abbastanza semplice, le cose di cui dobbiamo preoccuparci sono lo stato e la tenuta del supporto.

Cominciamo dal secondo aspetto, per verificare se la pit­tura precedente è ben ancorata: a volte non esistono croste evidenti, ma basta appoggiare il dorso della mano alla parete e battere leggermente con le unghie per sentire che lo strato superficiale “suona da morto“; in questo caso stendiamo con la pennellessa un prodotto distaccante dilui­to in acqua ed interveniamo col raschietto.

Lo stato del supporto si vede ad occhio nudo, perché crepe e fori di chiodi sono in bella evidenza: dedichiamoci con pazienza al restauro, iniziando dalle zone più danneg­giate, là dove serve uno strato più consistente di stucco; così facendo, infatti, potremo procedere per approssimazio­ni successive e, mentre le spatolate più abbondanti si indu­riscono, potremo colmare le imperfezioni meno importanti.

Le pareti, a volte, presentano delle crepe più o meno accentuate e profonde: quelle “morte”, cioè ormai stabili, possono esser colmate con stucco in pasta mentre quelle “vive”, originate da flessioni o movimenti della muratura, vanno preferibilmente ricoperte con l’apposito nastro a rete che funge da armatura per lo stucco.

Come pitturare casa: il rullo

Come tinteggiare le pareti con il rullo e pennello senza sporcare

Ciò che trattiene molte persone da tinteggiare casa fai da te  non è tanto il timore di non essere capaci a stendere un velo più o meno uniforme di idro­pittura, quanto la paura di decorare, involontariamente, anche il pavimento, gli zoccolini battiscopa e gli infissi.

Diciamo subito che i decoratori di professione, o almeno quelli più bravi, riescono a dipingere casa senza quasi lasciar traccia del loro passaggio: tuttavia hanno I’abitu­dine di proteggere il pavimento con un largo telo di nylon ed i contorni più difficili con nastro maschera, ed è proprio il caso di seguire il loro esempio magari completando l’opera con vecchi giornali stesi a protezione delle superfici vetrate.

Per distribuire materialmente l’idropittura, poi, sono possi­bili più soluzioni: trascurando la tinteggiatura a spruzzo, riser­vata a casi ed a prodotti particolari, gli strumenti più usati sono il pennello, il rullo e il tampone di lana. Stabilire una graduatoria di efficienza tra questi tre siste­mi è impossibile, perché tutti sono (con un minimo di pratica) altrettanto validi: si tratta solo di adottare alcuni trucchi del mestiere che, com’è ovvio, variano da caso a caso. Il pennello, ad esempio, non va intinto completamente, ma solo fin circa a metà delle setole: in questo modo la parte centrale riesce a trattenere il prodotto funzionando da serbatoio e la ghiera di collegamento tra setole e manico non si riempie gocciolando, nei lavori sopra testa, lungo la nostra mano, il braccio, ecc.

Il rullo, invece, va impregnato su tutta la circonferenza, ma prima di avvicinarlo alla parete va passato sull’apposita griglia o sul fondo zigrinato ed inclinato della vaschetta; il tampone, infine, non va immerso nel colore ma caricato facendolo scor­rere sul suo rullo in plastica rigida.

Idee pittura casa. Isolando col nastro di carta alcune zone della parete da colorare si possono creare stupefacenti effetti geometrici

Verniciare casa con pitture moderne

Pur essendo un lavoro sostanzialmente facile, la tinteggiatu­ra delle pareti comporta comunque un certo impegno d un certo grado di disagio per gli abitanti della casa, ragion per cui è sempre conveniente utilizzare prodotti di qualità, colori pareti capaci di resistere nel tempo ed adatti alle specifiche condizioni di impiego.

La prima grossa distinzione tra i diversi tipi di idropittura riguarda la destinazione d’uso: i prodotti per la tinteggiatura pareti esterne possono anche essere impiegati all’interno, ma non è vero il con­trario: le sollecitazioni a cui deve resistere il prodotto, d’altra parte. sono molto diverse. All’esterno sono particolarmente importanti la capacità di proteggere dalle intemperie, mentre all’interno i parametri da considerare sono sì l’idrorepellenza, ma anche la facoltà di non impedire la naturale traspirazione e la presenza di specifici additivi antimuffa (contenuti, anche se in misura variabile, in tutte le migliori idropitture per interni).

Al di là dei prodotti multifunzione, poi, esistono pitture particolari destinate ad impieghi mirati o a risolvere casi difficili: per bagni e cucine (locali in cui si ha una notevo­le produzione di vapore acqueo) si impiegano pitture traspi­ranti ed anticondensa, mentre per coprire le macchie di fumo e di fuliggine servono pitture del tutto specifiche.

Molti additivi, quindi, sono già previsti nella formula origi­nale dei colori pareti, mentre altri possono essere aggiunti dall’utilizzatore: tra questi il biossido di titanio, che esalta il potere coprente e migliora la luminosità del bianco, e le tinte base concentrate. che servono per conferire o correggere la tonalità: a questo proposito si consiglia di farsi preparare il colore preferito direttamente dal fornitore, che dispone di attrezzature capaci di dosare con precisione i diversi pigmenti.

colori pareti
Tinteggiare una parete unica della stanza può dare un effetto ricercato senza appesantire l’ambiente

Come tinteggiare con gli attrezzi corretti

Anche restando nel campo degli attrezzi più tradizionali, escludendo quindi rulli e pennelli autoalimentati con pompa manuale o a funzionamento elettrico, la varietà delle proposte è tale da creare un minimo di disorientamento: le tradizionali pennellesse, ad esempio, sono disponibili con diversi tipi di setole, più o meno morbide e disposte in modo leggermente diverso; ogni costruttore, in pratica, adotta gli accorgimenti che gli sembrano più opportuni per trattenere la maggior quan­tità possibile di pittura (in modo da aumentare l’autonomia di lavoro) evitando nel contempo la formazione di gocce.

Analogo discorso vale per i rulli dove, al di là delle dimen­sioni e delle fogge (per adattarsi a superfici più o meno estese e per raggiungere i punti più difficili) troviamo esemplari in lana (di impiego universale), in nylon per muri lisci, in pelo sintetico per muro ruvido, ecc.; per stendere le pitture plasti­che si usano inoltre rulli in gomma o in spugna di grana media, fine o grossa.

Un discorso a parte meritano i tamponi di lana: in questo caso le setole del pennello o il pelo del rullo sono sostituiti da una superficie di gomma spugna (che funziona da serbatoio) ricoperta con peli di lana molto corti e molto fitti. Il prodotto da stendere va immesso in una apposita vaschetta nella quale pesca, ruotando, un tamburo di plastica rigida percorso da scanalature longitudinali; il tampone, di diverse dimensioni e montato su diversi tipi di impugnatura, si impregna appunto facendolo scorrere sulla superficie del tam­buro; il sistema, se applicato in modo corretto, garantisce una erogazione priva di gocciolature.

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