Ristrutturare il bagno è sempre un intervento complesso: c’è da pensare agli impianti, se spostarli o meno e cosa comporta a livello di lavori (e di spesa), oltre alla scelta dei sanitari che meglio si adattano al gusto e alle esigenze degli abitanti. Fra le varie decisioni, una molto impattante perché richiede una serie di modifiche sostanziali nella stanza, capace di condizionare anche l’impronta stilistica nel suo complesso, è: vasca o doccia?
Entrambe hanno pregi e criticità, ovviamente, e la decisione deve essere presa pensando al presente, ma anche al futuro: le esigenze della famiglia possono cambiare e sebbene ormai si possa sempre fare tutto, cambiare da doccia a vasca o viceversa, dopo pochi anni da una ristrutturazione, è sicuramente un disagio e un onere.
Vediamo di prendere in considerazione i punti principali su cui riflettere per orientarci nella scelta tra vasca o doccia, al di là delle singole possibili soluzioni che vedremo in seguito.
La soluzione doccia, anche se oggi ormai esistono sul mercato modelli di tutte le dimensioni, anche con integrazione di saune o getti idromassaggio, è sicuramente la più adatta per spazi piccoli: può essere incassata in una nicchia o in un angolo della muratura esistente oppure, con i piatti a filo pavimento, può “quasi sparire alla vista” se non utilizzata.
Oltre al piacere di rilassarsi cullati dalle acque di un bagno caldo, pensiamo anche a situazioni squisitamente pratiche: avete mai provato a fare la doccia a un bimbo di due o tre anni? Oltre al negargli la gioia di sguazzare a lungo nella vasca con pesci, anatre e sottomarini a fargli compagnia.
Persone anziane certo, ma anche chiunque a cui sia capitato un banale infortunio. In questi casi le docce paiono la migliore soluzione, ma devono avere una dimensione tale da permettere agevolmente di muoversi all’interno e devono ospitare una seduta (magari non fissa). Ormai però anche la vasca con sportellino apribile, seduta all’interno e uno schermo in caso si volesse usare come doccia, è entrata a tutti gli effetti fra le soluzioni di design: pensate e studiate nel rispetto dell’ergonomia dell’anta e della seduta, le forme plastiche ben si sposano con l’accostamento anche di materiali diversi per rendere il volume pratico e bello.
Se, mediamente, viviamo di corsa per inseguire gli incessanti ritmi quotidiani e spesso abbiamo l’esigenza di lavarci in pochi minuti, la vasca da bagno non è la soluzione ideale: già solo il tempo per riempirla e faremmo tardi per qualsiasi impegno.
Riempire una vasca provoca un consistente consumo d’acqua, in media quattro volte superiore a quello di una doccia.
Se una cosa piace molto, è possibile che risulti comoda e pratica a prescindere.
Non più racchiusa in angusti e “massicci” box, i progettisti le dedicano uno spazio confortevole, sia in nicchie, che paiono scrigni, sia in aperta continuità con la stanza, creando angoli di relax, qualsiasi sia la forma del bagno.
Nata come àncora di salvezza per bagni dalle piccole dimensioni, occupava meno della metà dello spazio di una vasca; era vista esclusivamente come una soluzione pratica adatta a un mondo che stava andando sempre più veloce. Ma le cose sono cambiate: il design da una parte e l’ingegneria idraulica dall’altra hanno permesso alla doccia di esprimersi in molteplici forme per adeguarsi a ogni gusto ed esigenza.
Funzionale ed essenziale, minimal e tutto vetro, walk-in per non sottrarre spazio prezioso, ma anche in nicchia, con getti idromassaggio e cromoterapia: la doccia è diventata la regina del mondo del bagno, fino a diventare essa stessa un’oasi di benessere. Particolari gli accorgimenti tecnici: non essendo previsto alcun bacino per contenere l’acqua in caduta e convogliarla verso lo scarico, il sistema di deflusso deve essere particolarmente efficace e rapido, oltre che concentrato in uno spessore ridotto; per lo stesso motivo, occorre fare attenzione all’impermeabilizzazione del sottofondo e alle pendenze del piatto.
La concezione della vasca è profondamente cambiata: rinnovata nelle forme, ma anche nella funzionalità, è diventata un vero e proprio oggetto di design, che adesso valica anche i confini della stanza da bagno.
Spesso sostituita dalla doccia per questioni pratiche, legate alla velocità e alla fretta nell’uso, ma soprattutto per problematiche relative allo spazio a disposizione, sempre più piccolo nelle abitazioni moderne, l’identità della vasca è profondamente cambiata rispetto al passato. Intanto non è più concepita esclusivamente per l’installazione in bagno e addossata alle pareti: non si tratta più di un semplice sanitario, coordinato con vasi e lavabi, la vasca assume il ruolo di complemento d’arredo, funzionale e di design.
Se da un lato, infatti, la collocazione della vasca all’interno dell’ambiente bagno la vede sempre più libera da vincoli alle pareti, dall’altro, forse proprio per il “rinnovato” e più ampio spazio che richiedono, le soluzioni freestanding trovano collocazione preferenziale anche nelle camere da letto, o in zone attigue dedicate al benessere della persona. Se la tipologia della casa lo consente, si possono scegliere soluzioni incassate a pavimento o che prevedono un rialzo per contenerne il volume. In tutti i casi, è sempre necessario prestare attenzione alle predisposizioni idrauliche e strutturali: garantire l’adeguata pendenza degli scarichi e calcolare l’aggravio del peso sulla soletta, soprattutto se la vasca è collocata al centro di una stanza.
Infine, anche il concetto di vasca con doccia è notevolmente cambiato: in passato si trattava di chiudere parzialmente la vasca con tende o pannelli più o meno trasparenti per poterla utilizzare anche come doccia, adesso il connubio viene proposto direttamente dai produttori con soluzioni uniche e originali, fino al box che prevede la vasca incassata nel pavimento e ricoperta con doghe rimovibili, per una perfetta complanarità col pavimento.
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