Due ampie porte finestre con affaccio sui terrazzi e lo scenario dell’arco alpino che domina la città di Torino. All’interno, dopo piccoli ma ben calibrati interventi, i toni chiari delle pareti e un sistema di illuminazione artificiale valorizzano i rinnovati spazi di questo locale mansardato.
Le richieste da soddisfare: organizzare al meglio le zone di passaggio, minimizzando il più possibile il loro “ingombro inutilizzato”, integrare l’ingresso con l’ampio soggiorno e la cucina, senza però perdere l’individualità dei tre spazi. Se l’impianto originale è rimasto sostanzialmente inalterato, non sono mancate soluzioni creative che hanno conferito al locale quel tocco di personalità in più rispetto al suo aspetto originario: ossia una mera successione di stanze unite da un tortuoso disimpegno.
A giocare un ruolo da protagonisti sono stati i toni chiari dei materiali che hanno dato nuova luce agli interni, prima appesantiti da pareti di un colore rosso acceso e serramenti e pavimenti in legno scuro.
L’ingresso ha assunto una sua identità non essendo più a diretto contatto con la cucina, che invece ora si apre verso il soggiorno. Grazie a pareti attrezzate con librerie a diverse altezze che assecondano le falde del tetto e avvolgono anche le strutture portanti, i tre ambienti assumono una loro forma definita senza la necessità di chiudersi interamente.
Riducendo, inoltre, il bagno principale in prossimità dell’ingresso, pur senza perderne la perfetta funzionalità, è stato creato un ripostiglio attrezzato con chiusure a scomparsa in cartongesso, sempre ad altezza variabile per seguire l’andamento del soffitto.
Camere e bagni, a cui ora si accede da un regolare e minimale disimpegno, sono stati organizzati con cabine-armadio o ripostigli incassati, con ante a filo parete (quindi senza stipiti, cerniere a vista e coprifili). Perché questa soluzione? Estetica e funzionalità sono la risposta: nascondere e chiudere i vani sottotetto con altezze ridotte (al di sotto di 1,5 metri circa) permette di sfruttare anche i piccoli spazi e di ridefinire gli ambienti con forme più regolari e perciò più facilmente arredabili.
Il parquet esistente è stato ripristinato tramite le operazioni di levigatura e trattamento per ottenere una colorazione più scura, in contrasto con lo stile total white degli arredi e delle pareti. Per la zona della cucina, dell’area living (in prossimità del camino) e dei bagni è stata scelta una pavimentazione in resina dai toni chiari, in modo da non avere fughe sul pavimento.
Arredi fissi e materiali giocano con le sfumature del bianco, pochissimi tocchi di tinte calde, e comunque nei toni naturali. La scelta cromatica amplifica la luminosità degli ambienti: la luce naturale riflette sulle superfici e si integra con l’illuminazione a led inserita nei muri ma anche nella pavimentazione.
Progetto
Piovano Home Design
Architetto
Chiara Jane Pastore
Costi
7.700 Demolizioni e trasporto in discariche
14.400 Ricostruzioni
800 Serramenti
7.500 Rete idrica gas e riscaldamento
30.400 TOTALE
(I prezzi sono indicati in euro, escluse Iva e le forniture, se non espressamente specificate)
Permessi necessari
Durata dei lavori: 3 mesi
Pratiche presentate: Denuncia di inizio attività di competenza zonale, che prevede Comunicazione di inizio lavori, Comunicazione di fine lavori e Certificazione di collaudo finale al Consiglio di Zona, Aggiornamento della planimetria catastale
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