La ristrutturazione di un ex ufficio della capitale in abitazione ha richiesto “solo” un impegno basato sull’estro dello studio di progettazione e dei padroni di casa che hanno operato in perfetta sintonia
Poco fuori dal centro di Roma, nella zona tra San Giovanni e Villa Fiorelli, ci sono ancora molti villini risalenti agli anni ’20-’30 del secolo scorso, come l’edificio di tre piani di cui fa parte questo piccolo appartamento, al piano rialzato.
La superficie è appena di 55 m² e quando è stato acquistato era adibito a ufficio, ora è stato trasformato in abitazione occasionale per una coppia di professionisti che viaggia molto per lavoro.
La ristrutturazione dell’ex ufficio non ha richiesto demolizioni, anzi: sono state aggiunte contropareti in camera e nella nuova sala, oltre a un rialzo nella parte della cucina; per il resto si è trattato di effettuare una razionalizzazione e una reinterpretazione dell’esistente.
Ciò che colpisce maggiormente sono gli accostamenti cromatici non convenzionali, a tratti anche forti: si passa dai colori caldi a quelli freddi con stacchi decisi attraverso tonalità particolari, utilizzate per conferire un carattere speciale agli ambienti, così come le scelte di alcuni corpi illuminanti.
Non disponendo di balconi né di alcuno sfogo esterno, nella zona pranzo le pareti sono state interamente rivestite con una carta da parati che simula una pineta dalle tinte naturali ma dai tratti onirici. Nonostante la metratura ridotta, nella camera da letto si è trovato lo spazio anche per una cabina armadio.
Il soggiorno
L’ingresso affaccia sul soggiorno, cui si accede passando attraverso una libreria a ponte realizzata su progetto, rifinita con una laccatura lucida in tonalità Tiffany, che occupa tutta la parete e, nella parte superiore, mette a disposizione vani a giorno per libri e oggetti da collezione, oltre a una postazione di lavoro e una cappottiera.
La finitura opaca del parquet in listelli 7×50 cm, posati a spina italiana, si contrappone alla boiserie che ha la superficie semilucida, la cui tonalità è stata ottenuta a seguito della campionatura della laccatura delle porte e produce un particolare gioco di riflessi per effetto dell’illuminazione naturale e artificiale.
Per la parte superiore delle pareti la tinta rosa antico è stata miscelata con polvere di quarzo, per accentuare la matericità e renderla più “assorbente” nei confronti della luce.
Decisamente inconsueta la scelta di tinteggiare il soffitto con uno smalto lucido che crea un effetto sorpresa in quanto, oltre a interagire con l’illuminazione, vi si riflette in modo sfumato tutto ciò che è nella stanza.
Particolare anche il battiscopa, in legno lavorato a sguscio su disegno abbinato alla classica fresatura “a toro”, con taglio a 45°.
Attorno alle finestre, il marcato spessore delle murature perimetrali (60 cm) genera imbotti pronunciate, quasi un bovindo: questo ha permesso di nascondere i fancoil all’interno di un cassettone con griglie frontali in paglia di Vienna per consentire l’emissione dell’aria, mentre la ripresa è possibile dall’apertura inferiore.
Il piano superiore è apribile per agevolare ulteriormente la ventilazione e per la manutenzione, come la pulizia dei filtri.
Illuminazione
Tutta l’illuminazione della casa è stata realizzata con apparecchi di Nemo, a parte la lampada a terra a lato del divano che è un modello di Artemide, personalizzato realizzando sul diffusore una sabbiatura a guisa di fiamma.
Il divano è un modello dell’azienda New Trend, in pelle naturale cucita con cura sartoriale.
Il complesso gioco di segmenti illuminanti che sovrasta il divano è stato ottenuto componendo, su disegno dello studio, una struttura di barre normalmente utilizzate negli uffici.
Le barre possono ruotare di 360°, ognuna può avere uno o due fonti led contrapposte; alcune puntano sulle pareti, altre a soffitto.
Cucina
Dal disimpegno, per entrare in cucina, è stato realizzato un rialzo, resosi necessario per far passare le tubazioni di scarico che confluiscono nel bagno.
Prima, infatti, qui c’era un unico ambiente adibito a cucina abitabile che occupava anche lo spazio in cui è stata allestita la sala da pranzo, dove in precedenza c’erano gli attacchi idraulici.
Lo spazio raccolto è reso ancora più intimo dalla tonalità nera integrale della laccatura dei mobili, delle lastre di grès del top e dello schienale trattato a smalto, mentre per il pavimento e la parete di fondo è stata utilizzata l’ecomalta in continuità con il bagno.
Le piante verdi che scendono a cascata dalle colonne fanno da trait d’union con la sala da pranzo.
Sala da pranzo
Per rendere la sala da pranzo più piacevole e avvolgente è stata realizzata una controparete in cartongesso, curvata in corrispondenza degli angoli per assicurare la continuità del soggetto boschivo della carta da parati e dare l’impressione di trovarsi in un giardino, in continuità con il verde che si scorge dalla finestra.
Qui non ci sono elementi contenitivi, la parte bassa della boiserie nasconde i fancoil, individuabili solo per via della consueta mezzaluna in paglia di Vienna.
Il tavolo è un’altra composizione realizzata dallo studio: la struttura in legno di noce, che evidenzia una pigna centrale piuttosto importante, è stata spazzolata e levigata per portarla al naturale e rifinirla a cera, mentre il piano di onice è stato recuperato da un altro tavolo, adattato e lucidato a specchio.
Tra questo e la struttura è stato interposto un disco di MDF trattato con resina di colore nero che fa da elemento di raccordo, leggermente rientrante.
La sospensione Nuvola di Nemo è a luce dimmerabile; a soffitto sono stati incollati rosoni in gesso simili a quelli originali, andati inevitabilmente in pezzi rimuovendoli per effettuare i lavori.
Bagno
A sinistra del soggiorno c’è un piccolo disimpegno prospicente il bagno, dove pavimento e pareti sono rifiniti con una ecomalta in color blu aviazione.
Il concetto di boiserie qui è stato capovolto e nella parte superiore delle pareti è stato sovrapposto un grès porcellanato estremamente lucido di Florim che enfatizza le “marmette” del secolo scorso.
Questo soggetto, che ricorda il manto della razza canina Dalmata, è stato scelto per assecondare la passione che la padrona di casa nutre per Crudelia Demon, personaggio chiave del cartone animato “La carica dei 101”.
Il ribassamento sopra la doccia si è reso necessario per nascondere la braga ribassata di una tubazione di scarico proveniente dall’appartamento sovrastante, prima celata da una struttura antiestetica: la vela è stata mantenuta a distanza dalla finestra e sopra di essa è stato installata una fonte luminosa, la finitura a smalto lucido la amplifica creando un pozzo di luce.
Il lavabo è collocato su un vecchio comodino recuperato e restaurato nei laboratori dello studio, contrapponendo alla radica della struttura la finitura a smalto bordeaux molto opaco degli sportelli, completati da nuove maniglie. Per rialzarlo, al posto delle gambe è stata installata una staffa in posizione leggermente arretrata.
Camera da letto
Anche nella camera è stata creata una scenografia di grande effetto. A lato della porta si sviluppa a ferro di cavallo una capiente armadiatura che si estende fino alla consolle contrapposta; una quinta in cartongesso, anche questa avvolgente, porta il letto a centro stanza e permette di avere dietro di essa lo spazio per accedere al vestiario e cambiarsi.
Per la parte alta della quinta e delle imbotti delle finestre è stata scelta la carta da parati Teatro di Fornasetti, mentre nella parte bassa e sui fianchi degli armadi è stata realizzata una boiserie, arricchita con stucchi artigianali in gesso e tinteggiata a campione con la stessa tonalità rosa delle tende raffigurate nei parati.
P R O G E T T O
NOG Atelier
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F O T O G R A F I E
Morena Valente