La ristrutturazione di questo bilocale a Viareggio ha l’obiettivo di creare un open space che integri cucina e soggiorno, con il nero come colore dominante scelto dal proprietario per definire l’identità dell’ambiente.
Gli architetti Fava, preso l’incarico, gestiscono in modo equilibrato la ridistribuzione planimetrica e la scelta di una tinta che, in un bilocale di 50 metri quadrati, non contribuisce ad ampliare e a illuminare gli ambienti.
La zona living viene completamente aperta demolendo le due pareti che circoscrivevano una camera nella configurazione originaria, con l’obiettivo di ampliare la percezione dell’ambiente; il bagno e la camera da letto rimangono sostanzialmente immutati nella posizione e nelle dimensioni, ma viene studiata una nuova disposizione degli elementi tecnici e d’arredo.
Nuovi sia l’impianto idraulico, con rifacimento integrale del massetto, sia l’impianto elettrico. L’appartamento è ora servito da una caldaia a condensazione e nuovi termosifoni, ricollocati in posizioni funzionali alla nuova distribuzione. Sono stati sostituiti anche tutti gli infissi con nuovi modelli in PVC, bianchi, per evitare le dispersioni termiche.
La scelta dei materiali (e delle nuances) ha un ruolo fondamentale nella nuova configurazione: il nero, declinato in diverse finiture ed elementi d’arredo, viene bilanciato dalla scelta del legno di rovere, posato a correre a pavimento in tutto l’appartamento, e utilizzato per alcuni mobili della zona giorno.
Tutto (o quasi) è disegnato su misura dagli architetti Fava. Per ottimizzare ogni ambiente e sfruttare al meglio ogni centimetro i progettisti hanno infatti proposto diverse soluzioni su disegno: dalla nicchia all’ingresso alla cucina, dal mobile sottofinestra della zona giorno al bagno.
Lui, verniciatore di professione e perciò in contatto con diversi artigiani, ha accettato di buon grado. Il risultato è un appartamento progettato al dettaglio in cui forme e colori si sposano in modo armonico.
Questa ristrutturazione di bilocale punta a valorizzare le preferenze estetiche del committente con soluzioni architettoniche su misura.
La nicchia a fianco all’ingresso, un luogo ostico all’inizio e oggetto di diverse proposte da parte dei progettisti, trova, nella configurazione finale, la sua natura: un mobile a tutta altezza, nero, che contiene le colonne della cucina e un armadio lavanderia.
Le due “funzioni” sono separate da un muro di nuova costruzione che divide la zona giorno dalla zona notte: verso l’ingresso la colonna frigo, una cantinetta per i vini e una dispensa appartenenti alla cucina, nel disimpegno fra camera da letto e bagno un armadio lavanderia con lavatrice e asciugatrice.
La ristrutturazione del bilocale ha previsto una nuova configurazione della cucina, che ora affaccia sul soggiorno in un layout aperto e funzionale, con isola antistante una parete attrezzata. La collocazione in nicchia delle colonne funzionali permette una configurazione più leggera, che non ostacola l’ingresso della luce.
Lungo la parete attrezzata la zona cottura con piastra a induzione, forno e forno a microonde, di fronte la zona lavaggio, con lavandino e lavastoviglie.
Il piano lavoro, sia lungo la parete sia sull’isola, e l’alzata dietro il piano cottura sono in grès effetto marmo nei toni del bianco, così come sono laccati bianchi i pensili poco profondi. L’effetto del marmo amplifica il riverbero dei toni chiari donando luminosità ai piani.
I mobili bassi a parete e sotto l’isola, invece, sono laccati neri. Se la finitura prospiciente alla parete attrezzata, così come le colonne in nicchia all’ingresso, hanno una finitura nera liscia, quella dell’isola verso il soggiorno ha un motivo a listelli.
Attenzione particolare ha avuto la progettazione dell’impianto illuminotecnico. A oggetti di design dalle forme flessibili per adattarsi ai diversi possibili usi, come per esempio la lampada a parete con braccio in metallo nella zona giorno, si alternano faretti led tecnici a soffitto.
L’appartamento, alto 2,70 metri, non permetteva l’utilizzo di controsoffittature (ad esclusione del disimpegno della zona notte), perciò i faretti sono stati installati a soffitto ma non incassati. Due, in particolare, sono stati posizionati sopra il mobile basso in rovere, a fianco del divano, espressamente per illuminare la chitarra elettrica del proprietario appesa a parete.
Tutti i corpi illuminanti fissi sono neri, così come le placche degli interruttori, in contrasto con le murature bianche.
L’isola della cucina è inserita al centro della zona giorno. È rivestita in listelli di legno nero che si prolungano in una boiserie sulla parete e diventano elemento d’arredo in legno di rovere a fianco al divano.
Il motivo a listelli, disegnato dai progettisti, nasce alla base dell’isola della cucina, prosegue come boiserie a parete, con la stessa altezza e nel medesimo colore nero, e torna a essere mobile contenitore nel colore naturale del rovere lungo la parete finestrata nascondendo al proprio interno il radiatore.
La continuità del motivo e l’alternanza dei colori unificano l’ambiente definendo, al tempo stesso, gli ambiti funzionali: cucina, zona pranzo e zona relax.
In questa fase della ristrutturazione del bilocale, l’intervento decorativo contribuisce a creare un’identità forte e coerente.
Anche il bagno ha una forte identità grazie al nero delle pareti in resina, in contrasto con i sanitari, bianchi, e il pavimento in parquet di rovere. La disposizione degli elementi, se da un lato asseconda la scelta del nero come colore dominante, dall’altro fa sì che la nuance si stemperi in un gioco di trasparenze, con la collocazione della doccia all’ingresso, e di luci.
Per diffondere luminosità alla stanza è stato ricavato un pozzo di luce a soffitto che crea un effetto suggestivo sull’unica parete rivestita con piastrelle dai toni chiari del grigio, quella della doccia e dei sanitari. Anche in questo ambiente è stato posato a pavimento il parquet di rovere: un modello prefinito con uno strato nobile di 5 mm in modo che non risenta dell’umidità dell’ambiente.
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Ristrutturare un bilocale | Rinascita in nero
PROGETTO:
Architetti Claudio e Giorgio Fava
FOTOGRAFIE:
Francesca Cirilli
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