Reversibilità, relazione e reinterpretazione sono le parole chiave intorno a cui ruota l’intervento di ristrutturazione di questo appartamento a Milano, posto in un edificio di fine Anni 20. Il primo obiettivo del progetto è stato quello di reinterpretare la struttura tipica della borghesia dell’epoca a favore di una vivibilità contemporanea, senza per questo rinunciare all’essenzialità delle linee e alla cura dei dettagli. La concezione più moderna dell’open space ha guidato la scelta di materiali, colori e luci diversi per distinguere gli ambienti e caratterizzare le funzioni, seguendo le richieste della committenza. La decorazione d’impatto fa sì che anche le zone considerate di servizio acquisiscano valore e identità.
La relazione fra gli ambienti lavora sulle fughe prospettiche, sui dettagli, sulle linee e sulle proporzioni.
Una particolare attenzione è stata data allo studio della luce artificiale che caratterizza gli ambienti senza presentarsi al visitatore in maniera evidente: punti di passaggio e accenti luminosi sui dettagli architettonici sono dati sempre con discrezione e delicatezza. Sono stati scelti, quindi, corpi illuminanti da incasso, con luce alogena particolarmente calda, regolabili con dimmer. Unica eccezione, il punto luce posizionato sul lungo tavolo della cucina. Tutto rivela la volontà di lasciare che le occasioni convivali siano sempre protagoniste del momento, che scrivano ogni volta storie diverse senza seguire un copione predeterminato.
L’ambiente esterno, con la sua frenesia quotidiana, crea uno sfondo neutro alle diverse vicende dell’intimità domestica: la luce naturale entra negli ambienti e passa per le stanze enfatizzando, con il proprio gioco di luce e ombra, i sapienti interventi della ristrutturazione. Il living diventa protagonista del progetto e lascia interagire tra loro ambiti differenti: da diverse angolazioni è possibile prendere parte alla conversazione, dilettarsi in cucina o rilassarsi in piscina durante la proiezione di un film.
Lo spazio destinato alla preparazione delle vivande si caratterizza con linee essenziali, arredi minimali e colore bianco laccato dei mobili contenitore. Evidente diventa, così, il contrasto con il tavolo in legno che ispira l’artigianalità del prodotto e dona carattere al momento conviviale. Dalla zona giorno, con una
Il trait-d’union tra zona giorno e ambienti notte, vero protagonista dell’intervento, è l’abile impiego delle resine per la ristrutturazione di pareti e pavimenti: fogli di colore e fantasie sui quali scrivere appunti, lettere e numeri che raccontano la quotidianità e la personalità di chi vive questi spazi.
Scheda progetto
Progetto
Studio Pinna Berchet
Fotografie
Cristina Fiorentini
I costi
14.800 Allestimento cantiere, demolizioni, smaltimento in discarica
64.500 Ricostruzioni
21.000 Serramenti (inclusa motorizzazione elettrica e cassonetti)
30.000 Rete idrica gas e riscaldamento
130.300 TOTALE (Esclusa Iva e fornitura corpi illuminanti, arredi su misura, pareti vetrate)
I permessi necessari
Durata dei lavori: 6 mesi
Tipologia di opera: intervento edilizio minore di manutenzione straordinaria
Pratiche presentate:
-Denuncia di inizio attività di competenza zonale (che prevede Comunicazione di inizio lavori, Comunicazione di fine lavori e certificazione di collaudo finale al consiglio di zona)
-Aggiornamento della planimetria catastale tramite Docfa.
Oggi, per un intervento analogo o di questo tipo, la DIA Zonale è stata sostituita dalla CIAL (Comunicazione di Inizio Attività Edilizia Libera ai sensi dell’art. 6.3. D.P.R. 380/2001). Il direttore dei lavori non è più una figura obbligatoria. (per maggiori dettagli è possibile consultare il sito del Comune di Milano, nella sezione Interventi edilizi minori)
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