Il magnifico camino monumentale del Salone d’Ercole presso Palazzo Farnese a Roma ha ritrovato la sua originale brillantezza grazie a un meticoloso restauro
Esiste sempre un buon motivo per ipotizzare un viaggio a Roma, anche solo per un giorno, dal momento che essere in questa città è come passeggiare attraverso i secoli, un balletto tra antico e moderno che non smette mai di stupire. Se a questo concetto di base si aggiunge la possibilità di assistere a un evento unico nel suo genere in una location d’eccezione, allora l’ipotesi diventa certezza.
Per questo motivo eravamo presenti martedì 13 giugno 2023 (ma lo saremmo stati a prescindere dalla location…) nel maestoso scenario di Palazzo Farnese – antica dimora dei potenti cardinali del Rinascimento italiano e ora sede dell’ambasciata di Francia – per assistere alla presentazione dei lavori di restauro del camino monumentale di Jacopo Barozzi (detto “Il Vignola”), risalente al 1564 e situato nel Salone d’Ercole.
Questo rilevante contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano nasce dalla visione di Palazzetti (azienda leader nel settore del riscaldamento domestico) e Fondaco Italia (società di consulenza per interventi di restauro), unite nel condividere l’importanza di preservare e valorizzare il nostro patrimonio artistico.
Il camino, alto circa quattro metri e cinquanta, e le sue statue, raffiguranti l’Abbondanza e la Carità, sono opere straordinarie: furono realizzate dal Vignola su committenza del cardinale Ranuccio Farnese (1530 – 1565), nipote di papa Paolo III. La loro grandezza è commisurata alla stanza in cui sono collocate, il Salone di Ercole appunto, e la loro bellezza è data da una varietà di marmi policromi, i cosiddetti “marmi di riutilizzo” delle case patrizie provenienti dalle varie regioni dell’impero sapientemente mescolate tra loro a ottenere l’armonioso insieme.
Negli interventi di restauro precedenti (anni ’30), furono utilizzati materiali a base di gesso, non ideali né dal punto di vista conservativo ed estetico. Inoltre, i ritocchi cromatici di quei periodi si erano degradati nel tempo.
Le superfici erano ampiamente coperte da un sottile strato di sporco composto da polveri sedimentate e depositi grassi, mentre le parti meno accessibili del monumento, come il retro delle statue, mostravano depositi coerenti e incoerenti piuttosto solidi. Questi segni indicavano che queste aree, a causa della loro nascosta e difficile accessibilità, non avevano subito alcun intervento di pulitura in passato.
È stata infine rilevata un’alterazione cromatica particolare, in particolare sui marmi bianchi e, soprattutto, sui marmi delle statue delle virtù. Queste alterazioni cromatiche di colorazione bruna sembrano essere legate a un’alterazione dei minerali ferrosi presenti all’interno del marmo costitutivo, a causa dell’azione del calore del camino stesso.
Il restauro, eseguito dal Consorzio Pragma tra aprile e giugno 2023, è stato concepito come un’operazione di manutenzione straordinaria. Gli obiettivi principali erano il recupero della piena leggibilità delle superfici marmoree, ormai offuscate dai depositi di polvere e sporco sedimentati nel tempo, e la valorizzazione del monumento attraverso uno studio approfondito delle tecniche esecutive e dei materiali.
La metodologia adottata per l’intervento di restauro ha seguito i principi della carta di Venezia del 1964 e della carta del restauro del 1972, tra cui quello di mantenere quanto più possibile la materia storica originale, evitando interventi invasivi. Pertanto, è stata data priorità a interventi di pulitura delicata e al consolidamento delle superfici, piuttosto che a reintegrazioni estese.
“Il restauro a Palazzo Farnese, uno dei più bei palazzi rinascimentali di Roma, è per noi simbolo di una perfetta corrispondenza di spiriti e intenti. Essere qui oggi ha un profondo significato: l’impegno nel restauro di questo camino monumentale è tappa importante nel cammino di tutela del patrimonio artistico italiano, parte integrante della nostra storia di imprenditori. Questo intervento inoltre ci lega in modo particolare alla Francia – Paese che in questo splendido palazzo ha trovato la sua “casa oltreconfine” – nella consapevole responsabilità che questi capolavori, frutto della saggezza eterna dell’arte, possano portare sempre il loro messaggio, con voce nitida e forte, all’uomo di oggi e di domani!“, ha commentato Ruben Palazzetti, Presidente Palazzetti Spa.
“Siamo grati all’Ambasciatore Christian Masset e a tutti i suoi collaboratori per aver reso possibile questo progetto – dichiara Enrico Bressan Presidente di Fondaco Italia – Realizzare questo restauro grazie a Palazzetti, gruppo leader a livello internazionale nel settore del riscaldamento domestico, è motivo di grande soddisfazione per noi a dimostrazione di un’imprenditorialità illuminata che fa della cura del patrimonio artistico una parte integrante della propria attività aziendale. Questa è la forma autentica e concreta di responsabilità sociale d’impresa, di sostenibilità nei riguardi dell’arte, un gesto d’amore per rendere, con un gioco di parole, ancor più bella la bellezza”.
Questo restauro si inserisce nell’ambito di una più ampia campagna di restauro, avviata nel 2021 con l’obiettivo di riportare al suo antico splendore Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia. L’intervento è stato possibile grazie al progetto “La cornice del Tempo – curiamo il passato per dare bellezza al futuro“, sostenuto da Palazzetti in collaborazione con Fondaco Italia. In quest’ottica è importante ricordare che lo Stato italiano concede l’utilizzo di Palazzo Farnese all’ambasciata di Francia attraverso un contratto di affitto enfiteutico: questo comporta che la Francia si deve impegnare a mantenere in perfetto stato conservativo tutto il Palazzo e le opere al suo interno.
Significative, infatti, le parole di Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia: “Voglio ringraziare lo sponsor, il Gruppo Palazzetti, e Fondaco Italia, che intervengono in un momento di grande cooperazione tra Francia e Italia per la protezione del nostro patrimonio. Ci hanno sostenuto nel ripristinare la bellezza originale dell’opera e dei materiali usati da uno degli illustri architetti di Palazzo Farnese, il Vignola, e nel prenderci cura di questo gioiello del Rinascimento“.
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