In un edificio milanese costruito alla fine degli anni ’50 e con la facciata movimentata da diversi bow-window non ci si aspetta certo di trovare un appartamento come questo, colorato e dinamico, ricco e invitante anche se nel complesso si percepisce uno stile abbastanza classico, ravvivato da sfumature pop misurate e discrete. Tutto questo è frutto di una ristrutturazione iniziata con la massiccia demolizione delle partizioni interne che dividevano i 155 m2 in stanze, per creare una sequenza più attuale di ambienti che permettesse di vivere al meglio i diversi momenti della giornata.
Questo appartamento milanese si sviluppa a C attorno alla scala interna e dispone di due ingressi: quello secondario era utilizzato dal personale di servizio, mentre quello principale è inglobato in un volume blu zaffiro che affaccia sull’ampio living, l’anima della casa tutta da scoprire: a partire dal bow-window di fronte, tra due balconi, per poi guardare in direzione del camino preesistente in granito rosa, ora inglobato nel mobile libreria che arriva fin dentro la cucina, visivamente separata da un altro volume funzionale in tonalità corallo che, come quello blu, ha lo spigolo arrotondato. Due pannelli scorrevoli integrati su due fronti permettono di isolare completamente la cucina dal resto della casa.
Opposta alla cucina c’è la zona notte, composta da due camerette, una camera master con cabina armadio e due bagni; tra l’ingresso secondario e la cucina, invece, sono stati ricavati, oltre alla lavanderia, un ulteriore bagno e uno studio che, all’occorrenza, possono essere trasformati in una zona notte riservata agli ospiti.
L’ingresso è racchiuso in un volume ribassato con pavimento in resina in tono; è realizzato interamente dalla falegnameria, a parte la porzione superiore che racchiude la climatizzazione, in cartongesso, contassegnata dalla lunga feritoia per la diffusione dell’aria.
A lato dell’ingresso è stata predisposta una zona home office che può essere celata da una tenda-sipario in tessuto di Christian Fischbacher, in uniformità cromatica, che può anche isolare acusticamente dal living; la luminosità all’interno è garantita da un faretto multisorgente inserito a soffitto e dalla lampada La Cupola di De Rerum, collocata nella nicchia laterale.
La consolle con cassetti, grazie allo sgabello Mezzadro di Zanotta, può essere utilizzata come scrivania o per il trucco, sfruttando la composizione di specchi incastrati in una lastra di marmo appoggiata su di essa (Gli Androni Vittorio di De Rerum).
Anche se lo stile anni ’80 è il fil rouge del progetto, nel living di questo appartamento milanese si riconoscono diversi elementi che rimandano all’epoca di costruzione dell’edificio: il parquet in rovere di Clio Project posato a spina italiana, il bow-window, il camino preesistente in granito rosa.
Quest’ultimo era incastrato in una boiserie in legno che è stata eliminata ed essendo a camera aperta funzionava per tiraggio naturale attraverso un tubo di scarico dei fumi, anch’esso eliminato; è stata aperta solo una presa d’aria all’interno della bocca per poter inserire un focolare a bioetanolo, che ha una funzione per lo più scenografica.
Il filo esterno del camino ha determinato la profondità del nuovo mobile laccato grigio chiaro, realizzato appositamente per annullare lo sbalzo a parete rappresentato dal camino stesso, con la parte bassa a effetto cannettato; il mobile, che offre supporto a una coppia di Mini Gio- Ball di Flos (riproposte anche sulla struttura color corallo), nasce come spazio contenitivo chiuso da ante con presa a gola, prosegue come libreria a giorno e torna a essere elemento ad ante nella porzione finale che sconfina all’interno della cucina.
Sul lato opposto del living, il mobile TV sospeso davanti al divano Connery di Minotti riprende l’effetto cannettato dell’armadiatura; le applique Il Disco di De Rerum, utilizzate in diverse zone della casa, qui si presentano con il supporto a specchio, reso fumé su specifica richiesta per un maggiore stacco dalla parete. Nel breve tratto di corridoio a sinistra dell’ingresso, il volume color blu zaffiro diventa una semplice boiserie a tutta altezza che incorpora una zona spogliatoio: la porta filomuro, come le altre porte a battente della casa, è la Exit Zero di FerreroLegno.
In fondo si passa nella zona notte, che rimane nascosta dietro una porta a bilico realizzata dalla falegnameria, con il lato rivolto verso il living interamente specchiato.
La zona pranzo di questo appartamento milanese, sovrastata dal lampadario Palma di Vibia, è composta dal tavolo Barry di Miniforms e dalle sedie Caratos di Maxalto. Il bow-window posto tra i due balconi, con la sua classica forma protesa all’esterno, costituisce uno spazio più marginale e intimo dove leggere un libro, rimanendo nel living, ma a pieno contatto con l’esterno. La base in legno su misura offre un ulteriore volume contenitivo accessibile attraverso sportelli superiori ed è ricoperta da imbottiti su misura di Rubelli.
In cucina, il parquet cede la scena a un pavimento a terrazzo “non tradizionale”: si tratta infatti di lastre marmoree prefabbricate 800x800x12 mm (Rialto di Terzi Service) posate perfettamente accostate, tant’è che dopo stuccatura, levigatura e lucidatura formano un pavimento praticamente continuo.
Nonostante i massetti siano stati demoliti e rifatti, con la posa del nuovo impianto radiante non rimaneva una quota sufficiente per un realizzare un seminato tradizionale. Questo lato del volume corallo integra due forni e diversi vani chiusi da ante push-pull, come dal lato living; basi e pensili disposti lungo la parete laterale piastrellata (Zellige, Mosaic Factory) sono invece di Cesar Cucine.
La zona colazione-pranzo, più informale, è composta dal tavolo Il Piano di De Rerum e dalle sedie APC di Vitra; a illuminarla un altro pezzo iconico, la sospensione Splügen Bräu disegnata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni nel 1961 per Flos. Le basi delle applique Il Disco di De Rerum, collocate vicino alla portafinestra che dà su un ulteriore balconcino affacciato sulla corte interna, sono state realizzate su richiesta con lo stesso materiale del pavimento, mentre le altre due coppie, sul lato opposto e nel corridoio, sono modelli a catalogo.
La tonalità blu zaffiro prosegue, oltre lo spogliatoio, nel tratto di corridoio che distribuisce la zona notte, illuminato dall’applique La Cupola di De Rerum: inizialmente come semplice parete trattata a smalto, poi nuovamente sottoforma di ante laccate a tutta altezza che chiudono un ulteriore armadiatura in legno a due profondità, estesa fino al limite del bagno padronale. Sullo sfondo una delle camerette, quella che beneficia dell’altro bow-window.
Nelle camere di questo appartamento milanese il parquet acquisisce preziosità, in quanto il tappeto a spina di pesce è circoscritto da un sottile bindello più scuro e da una fascia ottenuta posando gli stessi listelli affiancati. Nella camera master lo stile dell’arredo è ancor più classico: l’unico tocco un po’ più “deciso” è dato dalla pittura Inchyra Blue di Farrow & Ball utilizzata per la parete dietro il letto, tonalità comunque che invita al riposo.
Le due luci da lettura D.01 Wall di Olive Lab quasi non si notano per le loro ridotte dimensioni, ma anche la struttura leggera e sinuosa della sospensione Vertigo di Petite Friture è molto discreta, nonostante l’ampiezza di due metri. La cabina armadio è definita da una pannellatura realizzata su misura in noce canaletto effetto cannettato con doppie porte scorrevoli contapposte in vetro satinato; l’armadiatura interna è caratterizzata da ante completamente a specchio.
Anche i mobili dei bagni sono realizzati dalla falegnameria, in rovere a poro aperto laccato, e riprendono le cromie della zona giorno: corallo nella master, blu zaffiro in quello degli ospiti, accanto all’ingresso secondario.
Il portasciugamani è un profilo in ferro verniciato nero che rappresenta la continuazione della gola di apertura delle antine del mobile lavabo.
Nel bagno master il top è in travertino di Bianco67, utilizzato per rivestire anche la zona della vasca; in quello degli ospiti il bacino in Betacryl è realizzato su misura, la zona lavabo e l’interno della doccia sono rivestiti con piastrelle della collezione Cava di Living Ceramics, in un gioco di alternanze tra elementi pieni e decori incisi di colore grigio con fughe stuccate in blu, toni che si accostano con gusto allo smalto color pesca delle pareti.
In tutti i bagni i sanitari sono di Ceramica Cielo, le rubinetterie di Quadro Design.
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Appartamento milanese con atmosfere anni ’80
PROGETTO:
Atelierzero
ARREDI SU MISURA:
Falegnameria Leccese
FOTOGRAFIE:
Sara Magni
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